NURAGHE GORROPU


 

Lunghezza: Km 2,90
Tempo di percorrenza: 3,30 ore andata e ritorno
Grado di difficoltà:
Media
Segnalato: Sporadici segni con vernice rossa e qualche milone
 

Come Arrivarci

Arrivati al Km 177.5 della SS 125 (Orientale Sarda) nel tratto tra Dorgali-Baunei, si svolta a destra in corrispondenza del bivio “Genna e Croce” su una strada che passa sopra l’abitato di Urzulei e la si segue fino ad arrivare nella piana di Campo Oddeu, un pianoro brullo e spoglio ma piuttosto affascinante.
Inizialmente la strada è asfaltata ma particolarmente sconnessa per la presenza lungo la carreggiata di numerose pietre franate dal costone roccioso che la fiancheggia
Dopo aver attraversato tutto il pianoro si comincia a scendere in direzione del Rio Codula de Sa Mola, che più avanti prende il nome di Codula Orbisi, e giunti all’altezza del fiume lo si attraversa con un ponte di nuova costruzione; dopodiché la strada ricomincia a salire e si inoltra all’interno di una fitta foresta di lecci e ginepri, fino ad arrivare a Campo Bargios, punto riconoscibile per la presenza di un ovile dotato di pannelli solari.
Si prosegue fino all’ovile di Sedda Arbaccas, la strada è abbastanza percorribile, e nei punti più ripidi la pavimentazione è stata interamente ricostruita in pietra.
Qui si posteggia l’auto ed inizia il Trekking a piedi.
Il tratto iniziale del sentiero è abbastanza evidente, la vegetazione và diradandosi, e dopo aver attraversato una zona pianeggiante svolta completamente a sinistra fino ad arrivare ad una biforcazione:
Procedendo verso destra si scende verso Pischina Urtadala, un’enorme caverna all’interno del quale è presente un laghetto molto suggestivo ed immortalato in alcune scene del film “Ballo a tre Passi” del regista Sardo Cabiddu;
Se si segue il sentiero di sinistra invece, si scende su una stretta cresta rocciosa denominata “S’Ischina ‘e s’Arraiga” che separa il rio Flumineddu dal Rio Olbisi, e che termina a “Sa Giuntura”, punto d’incontro tra i due fiumi che poi congiungendosi più avanti con il Rio Titione si gettano nella gola di Gorroppu.
Da questo punto è possibile ammirare la cascata denominata Su Cunnu ‘e S’Ebba, che in periodi di pioggia intensa diventa una valvola di sfogo per l’acqua, che uscendo in pressione dalle viscere della montagna crea un gran frastuono; molto affascinanti inoltre i laghetti pensili color smeraldo che si trovano sotto di essa.
Attraversata la cresta e scesi nell’alveo del Flumineddu, in prossimità di un grosso masso, si comincia a salire attraversando una radura posta tra il Rio Titione e lo stesso Flumineddu.
Da questo punto in poi il trekking prosegue a vista non essendoci un sentiero ben marcato in cui passare.
Si prosegue in direzione della Foresta di Sas Baddes e prima di inoltrarsi completamente nel bosco    di fronte a noi scorgiamo il Nuraghe Gorroppu.
Il Nuraghe, arroccato sui grandissimi canyon formati dal Rio Titione, si trova in pessimo stato di conservazione per effetto delle numerose incursioni dei tombaroli.
In Lontananza, immerso nella foresta di Sas Baddes si può scorgere il Nuraghe Mereu, ma per raggiungerlo da questo punto bisogna inoltrarsi all’interno della foresta, e quindi se non si è pratici dei luoghi è meglio passare dalla parte opposta ovvero da Orgosolo.
Una variante al percorso sopra descritto è, una volta raggiunto l’inizio della cresta rocciosa “S’Ischina ‘e s’Arraiga”, quella  di scendere nell’alveo dell’Orbisi attraverso la ripida pietraia che si trova alla nostra destra.
Una volta discesi nell’alveo del fiume lo si segue fino a Sa Giuntura e da qui si prosegue ricollegandosi al percorso già descritto.
Questa variante è molto più difficoltosa in quanto ci si trova a dover superare dei grossi massi e laghetti che sbarrano il passaggio, ma sicuramente è molto più spettacolare.
Da tener presente che quest’ultimo percorso è agibile solamente quando il Rio Orbisi è in secca o comunque con una quantità molto limitata di acqua.


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