Campu
Donanìgoro, o Donianìgoro o Doinanìgoro (come dicono a Dorgali), toponimo
che pare derivi da Dònia-Nù-goro ovvero “Nobildonna di Nuoro”, riferito
probabilmente ad una Nobildonna Spagnola un tempo proprietaria del
fertilissimo ed ambitissimo campo del supramonte, Nobildonna che potrebbe
essere la moglie stessa del Giudice, dato che all’epoca il titolo di Donna
veniva dato alle Giudicesse;
Comunque questa è solo una delle tante ipotesi, nessuna certezza sulle
origini del nome, l’unica certezza e quella che l’escursionista che ha
l’ardire di salire sin quassù rimarrà incantato dalla bellezza del luogo
posto ad 850 m di quota ai confini tra i Comuni di Oliena Dorgali e
Orgosolo.
Si troverà di fronte ad una distesa pianeggiante, punteggiata solo qua e
la da qualche albero e circondata dalle cime granitiche, caratteristiche
di queste zone del supramonte.
Dall’alto di una di queste cime, i ruderi del nuragheddu a testimonianza
dei tempi che furono, con alle spalle su sercone, la dolina di origine
carsica profonda circa 250 m all’interno del quale si è creato un
microambiente in cui esistono delle varietà arboree uniche al mondo.
Sul versante opposto il cuile di ziu Raffaele, ristrutturato dal comune di
Dorgali e pronto ad accogliere l’escursionista che voglia passare una
notte indimenticabile nell’altipiano;
poco distante da esso, all’interno di una grotta, la fonte e s’Arga,
l’unica fonte della zona in cui è possibile approvvigionarsi del prezioso
liquido. La bellezza del luogo unito alla tranquillità ed al grande
silenzio rotto solo dagli scampanii dei bovini al pascolo e dagli zoccoli
dei mufloni che non è raro incontrare in branco, fanno di Campu Donanigoro
un luogo magico.
In poche parole un’altra perla all’interno dell’isola che
Ttrekkinginsardegna ha il piacere di descrivervi e di proporvi in due
varianti diverse. |