Una
volta raggiunto l’abitato di Baunei si percorre la strada principale in
direzione Tortolì, arrivati all’altezza della Chiesa Parrocchiale di San
Nicola si svolta a sinistra verso una stradina in salita piuttosto stretta
e ripida, da questo punto si seguono le indicazioni per la piana del Golgo.
Dopo una serie di tornanti piuttosto ripidi, si arriva in un altipiano da
cui si gode un panorama stupendo con lo sguardo che spazia dal sottostante
abitato di Baunei fino a Tortolì ed al porto di Arbatax.
Dopo aver percorso la strada asfaltata per circa 7 km si raggiunge la
Chiesetta campestre di S.Pietro, da questo punto in poi la strada diventa
bianca ma in ogni caso agevolmente percorribile in auto in quanto in
ottimo stato di manutenzione.
Prima di arrivare alla Chiesa si svolta sulla destra fino ad arrivare in
prossimità del nuraghe di Orgoduri (visibile alla nostra sinistra),
superato il nuraghe si svolta sulla destra in direzione di Ispuligi de Niè
(altro nome di Cala Mariolu), da questo punto il sentiero diventa più
accidentato, ed a meno che non ci si stia spostando con un fuoristrada,
sarà necessario lasciare qui l’auto e proseguire a piedi.
Il percorso in questo tratto è abbastanza agevole e pianeggiante ed è ben
segnalato con degli spruzzi di vernice rossa sulle rocce.
Proseguiamo sempre dritti, di fronte a noi la Serra ‘e Lattone e superati
due sentieri alla nostra sinistra che ci porterebbero al Bacu Mudaloro,
arriviamo alla base della Serra ‘e Lattone, dove il sentiero
improvvisamente cambia direzione e ripiega dapprima sulla destra e subito
dopo sulla sinistra;
Da questo punto il sentiero inizia a salire diventando sempre più ripido e
scosceso, ci stiamo, infatti, inerpicando sulla fiancata della Serra fino
a raggiungere la sua sommità (588 m).
Prima di arrivare in vetta il sentiero si inoltra all’interno di un
piccolo bosco in cui si trovano dei vecchi Cuili abbandonati, alcuni dei
quali in ottimo stato di conservazione.
Superati i Cuili, il sentiero assume un andamento pressoché pianeggiante,
ci troviamo infatti sulla cresta della Serra ‘e Lattone, e diventa
fondamentale riuscire a destreggiarsi tra affilatissime rocce, inoltre il
sentiero non è più visibile e ci si deve orientare con i segnali fatti con
la vernice rossa sulle rocce.
In questa parte del percorso si noterà che i segnali rossi che si trovano
sulle rocce sono affiancati da dei segnali di colore blu, infatti questa
parte del percorso coincide con il famoso “Grande Blu” che unisce Cala
Goloritzè con Cala Luna.
Dopo aver percorso alcune centinaia di metri si comincia a scendere;
Da prima si trova una Scala ‘e Fusti, ovvero uno scivolo realizzato con
degli arbusti intrecciati e tenuti alla parete con dei cavi d’acciaio,
attraverso la quale si raggiunge una pietraia da cui si può godere di un
panorama stupendo:
La vista spazia sul golfo di Orosei, con le pareti delle rocce che
scendono a picco sul mare, di fronte si erge un enorme arco scavato dal
vento, e proprio alla sinistra di questo si trova un'altra Scala ‘e Fusti
più grande della precedente che ci permette di superare un dislivello di
circa 10 metri.
Ora il percorso si fa piuttosto insidioso, e necessaria quindi molta
cautela.
Da prima ci si trova di fronte ad una grande e ripidissima pietraia, è
consigliabile per superare questa avvicinarsi alla parete sulla sinistra
ed aiutarsi con gli arbusti presenti, una volta superata la pietraia si
segue un antico sentiero dei carbonai che zigzagando sulla parete per
superare il forte dislivello, siamo infatti quasi a picco sul mare, si
inoltra in un fitto bosco di …….
A pochi metri dal mare il sentiero si divide, sulla destra si prosegue per
Cala dei Gabbiani, noi invece svoltiamo a sinistra, e dopo aver
attraversato un ripidissimo canalone che precipita sino al mare si arriva
ad un pianoro in cui si trova un antico forno della calce.
Da qui si può ammirare tutta l’insenatura di Cala Mariolu e capiremo
finalmente perché dai sardi è chiamata Ispuligi de Niè: “piccole pulci di
neve”, la spiaggia infatti è composta da una distesa di sassolini
bianchissimi.
Per accedere alla spiaggia bisogna superare un piccolo salto che con dei
buoni appigli e con l’aiuto di una corda fissata alla roccia si può
superare molto agevolmente. |